14 settembre, 2017
30 agosto, 2017
Libertà di fare
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14 agosto, 2017
Grazie Jessica !!!!
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Siamo a 50.000!!!!!!
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01 agosto, 2017
Storie , Il Cigno Nerino
"C'era una volta e ci sarà sempre, un bellissimo cigno reale, di nome Nerino. Era, in realtà, di un bianco lucente, anche se il suo manto si era fatto dei toni caldi della panna, per il sole che non perdona e lo ricopriva di tono su tono, fino a quel bianco caldo , così percettibile come adesso."
...
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31 luglio, 2017
Nuove schede, Animali in colonia
"Non vogliamo indirizzare i bambini in una direzione piuttosto che in un'altra, vogliamo invece offrire loro un campionario di tutto il mondo. Spetterà poi a loro decidere in quale direzione andare, ma sulla base della conoscenza e non sulla base dell'ignoranza."
Glenn Doman, Come moltiplicare l'intelligenza del vostro bambino.
Tre sessioni al giorno di schede, per pochi secondi al giorno, ma non deve essere un lavoro, deve essere un'opportunità, collocata nel quotidiano come un lavoro.
Buon lavoro e buon'estate a tutti,
Antonella
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21 luglio, 2017
18 luglio, 2017
Schede "corali"
Buongiorno a tutti,
sto lavorando a nuove schede "corali".
Mi spiego meglio , dopo aver condiviso fino a qui, schede sul "singolo" soggetto; animale, oggetto o ambiente che sia, ho pensato di dare vita a nuove categorie di schede che riguardino un insieme di soggetti, "corali", appunto.
Lo scopo della stimolazione , attraverso la visione d'insieme, per me è rappresentato dall'abituare il bambino stimolato alla moltitudine, alla visione di uno più uno, e non uno soltanto, alla reciprocità, attraverso le svariate e forse infinite fonti: i numeri sono fonti d'insieme , gli animali in colonia lo sono, un'ambiente nel suo insieme lo è, la condivisione delle emozioni lo è.
Cercherò di tradurre in immagini questa mia idea di collocare nello spazio reale quale la stimolazione, l'esterno nel concetto della moltitudine . Questo punto è spesso inaffrontabile, attraverso il gioco e la stimolazione didattica. Nella norma il gioco di stimolazione è simbolico e rapportato al singolo, e non sono affatto rari i momenti di difficoltà dei bambini quanto , si riversano, invece, nel gioco con gli altri. Difficile preparare prima, difficile anticipare quel momento; io credo che , conoscerlo, attraverso la "conoscenza visiva", sia in qualche modo conoscere , e fotografare in anticipo una realtà che incontreremo nel quotidiano, garantisce terreno di sicurezza, diventa margine di successo. Stessa cosa , posso dire , del lavoro di stimolazione didattico, al tavolo, basato sugli stimoli alla lettura, alla scrittura, alle comprensioni di logiche.... sempre di lavoro sul singolo si tratta, e allo stesso modo, offrire una visione d'insieme rafforza il potenziale del canale dello stimolo, offre una diversificazione che a mio parere, presenta innumerevoli lacune da colmare.
Anche se sarà solo un mattoncino, mi piace posarlo e colorarlo di rosso, il colore delle emozioni;
le mie e le vostre, che vi assicuro per quel che mi rigarda sono tante e per quanto provi a fare non riesco mai a convincermi di fare abbastanza.
Una buona giornata a tutti,
Antonella.
sto lavorando a nuove schede "corali".
Mi spiego meglio , dopo aver condiviso fino a qui, schede sul "singolo" soggetto; animale, oggetto o ambiente che sia, ho pensato di dare vita a nuove categorie di schede che riguardino un insieme di soggetti, "corali", appunto.
Lo scopo della stimolazione , attraverso la visione d'insieme, per me è rappresentato dall'abituare il bambino stimolato alla moltitudine, alla visione di uno più uno, e non uno soltanto, alla reciprocità, attraverso le svariate e forse infinite fonti: i numeri sono fonti d'insieme , gli animali in colonia lo sono, un'ambiente nel suo insieme lo è, la condivisione delle emozioni lo è.
Cercherò di tradurre in immagini questa mia idea di collocare nello spazio reale quale la stimolazione, l'esterno nel concetto della moltitudine . Questo punto è spesso inaffrontabile, attraverso il gioco e la stimolazione didattica. Nella norma il gioco di stimolazione è simbolico e rapportato al singolo, e non sono affatto rari i momenti di difficoltà dei bambini quanto , si riversano, invece, nel gioco con gli altri. Difficile preparare prima, difficile anticipare quel momento; io credo che , conoscerlo, attraverso la "conoscenza visiva", sia in qualche modo conoscere , e fotografare in anticipo una realtà che incontreremo nel quotidiano, garantisce terreno di sicurezza, diventa margine di successo. Stessa cosa , posso dire , del lavoro di stimolazione didattico, al tavolo, basato sugli stimoli alla lettura, alla scrittura, alle comprensioni di logiche.... sempre di lavoro sul singolo si tratta, e allo stesso modo, offrire una visione d'insieme rafforza il potenziale del canale dello stimolo, offre una diversificazione che a mio parere, presenta innumerevoli lacune da colmare.
Anche se sarà solo un mattoncino, mi piace posarlo e colorarlo di rosso, il colore delle emozioni;
le mie e le vostre, che vi assicuro per quel che mi rigarda sono tante e per quanto provi a fare non riesco mai a convincermi di fare abbastanza.
Una buona giornata a tutti,
Antonella.
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13 luglio, 2017
Buongiorno
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11 luglio, 2017
Volevo dire
Volevo dire di non arrendersi, mai, anche quando tutti ti diranno di no, e scuoteranno la testa, comprendendo quello che tu non comprendi ancora.....tu credici e credici più forte , fai come il giorno che all'alba ricomincia e poi invecchia verso sera in una tenda di stelle ed emana ancora più luce;
prendi la paura e scaldala, abbracciala e cammina con lei, datti elementi che ti spostino dalle tue paure verso cose piccole , concrete e libere , quel tanto che basti a distrarti dal buio e dalle certezze.
Credo che i dubbi, tutti i nostri dubbi contengano la luce, e anche le parole lo sanno fare, quando le porgiamo all'altro in un'attesa , non di un compito, ma di un incontro.
Se non sarà , ricorda, non sarà oggi.
Ma il domani è incerto, e nessuno lo sa.
Tu , fatti trovare.
prendi la paura e scaldala, abbracciala e cammina con lei, datti elementi che ti spostino dalle tue paure verso cose piccole , concrete e libere , quel tanto che basti a distrarti dal buio e dalle certezze.
Credo che i dubbi, tutti i nostri dubbi contengano la luce, e anche le parole lo sanno fare, quando le porgiamo all'altro in un'attesa , non di un compito, ma di un incontro.
Se non sarà , ricorda, non sarà oggi.
Ma il domani è incerto, e nessuno lo sa.
Tu , fatti trovare.
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29 giugno, 2017
Nuove schede: Animali migratori
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28 giugno, 2017
Storia per bambini, Fagiani alla riscossa
Nuova storia pubblicata:
Fagiani alla riscossa
"Li vediamo al mattino presto, quando loro, fagiani e fagiane, si ritrovano nella sala verde della colazione. Eh già , perché che credi di farla tu soltanto la colazione?? "
Perchè nelle storie per bambini puoi metterci dentro tutta la tua fantasia, e ,
non c'è niente che non vero sia...................
A presto!
Antonella
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17 giugno, 2017
Tu
Tu ascolta quello che ti diranno , ma non smettere mai di provarci , di metterci del tuo e di crederci . Punta tutto su di te , sui tuoi amori , lavora al presente e se non ti basta inventalo , e difendilo , e poi spaziaci dentro nelle ore del giorno , delle avversità , ingoia la tristezza e impastala in gioia , fino a sorprenderti di questa stessa magia che tutto accomuna e tutto avvicina .
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06 giugno, 2017
Nuove schede Animali domestici
Buonasera,
sono felice di pubblicare le ultime schede; animali domestici, dove per domestico non troveremo soltanto l'animale da compagnia, ma anche gli animali "addomesticati" dall'uomo per la propria utilità... sicuramente vi sorprenderanno, come hanno sorpreso me.
Ricordiamoci sempre, che possiamo far passare 10 secondi o impiegarli mostrando una scheda, una scheda è un fatto, un'informazione, un bit che viene fotografato dal cervello ed incamerato ,e questo è il senso di questo lavoro. Il linguaggio non si insegna, ma si apprende attraverso un'esperienza , i fatti lo sono.
A presto, con altre schede .
Un abbraccio,
Antonella
sono felice di pubblicare le ultime schede; animali domestici, dove per domestico non troveremo soltanto l'animale da compagnia, ma anche gli animali "addomesticati" dall'uomo per la propria utilità... sicuramente vi sorprenderanno, come hanno sorpreso me.
Ricordiamoci sempre, che possiamo far passare 10 secondi o impiegarli mostrando una scheda, una scheda è un fatto, un'informazione, un bit che viene fotografato dal cervello ed incamerato ,e questo è il senso di questo lavoro. Il linguaggio non si insegna, ma si apprende attraverso un'esperienza , i fatti lo sono.
A presto, con altre schede .
Un abbraccio,
Antonella
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02 giugno, 2017
Velocità della comunicazione
A mio parere , la velocità nel trasmettere l'apprendimento al comunicare e' essenziale .
Mi spiego meglio , occorre trasmettere all'altro "la comunicazione " in formato immagine , in formato immagine+parola, in formato parola velocemente , molto velocemente .
Il problema del trasmettere la comunicazione spesso risiede proprio nella velocità , la lentezza con cui passiamo le informazioni , e' un problema . Se io le trasmetto all'altro lentamente le trattengo , la comunicazione salta , mentre e' un altro modo ( e un altro mondo ) farle mie ( le informazioni , i bit , le immagini , le immagini +parole, le parole) e inviarle semplicemte all'altro , e la velocità e' quella del passaggio , la velocità della luce , che è la stessa velocità dell'amore . Intendo dire che per trasmettere davvero dobbiamo liberarci del nostro potere soggettivo , quale contenitore di sapere ed informazioni , e fare da sponda. Riversando sull'altro quello che ci attraversa . Per me la comunicazione è un fascio di luce , e la sua velocità e' quella della luce :un click, un'istantanea . Ricordo bene nelle pagine di Doman quanto spesso intercettava nel mancato risultato al lavoro con un bambino la ripetitività e la scarsa velocità , si e' anche e soprattutto un problema di velocità . Che e' leggerezza , affidamento, affidandosi ad un compimento che ci libera nel dare , facendo semplicemente da tramite. Un abbraccio a chi mi legge .
Antonella
Mi spiego meglio , occorre trasmettere all'altro "la comunicazione " in formato immagine , in formato immagine+parola, in formato parola velocemente , molto velocemente .
Il problema del trasmettere la comunicazione spesso risiede proprio nella velocità , la lentezza con cui passiamo le informazioni , e' un problema . Se io le trasmetto all'altro lentamente le trattengo , la comunicazione salta , mentre e' un altro modo ( e un altro mondo ) farle mie ( le informazioni , i bit , le immagini , le immagini +parole, le parole) e inviarle semplicemte all'altro , e la velocità e' quella del passaggio , la velocità della luce , che è la stessa velocità dell'amore . Intendo dire che per trasmettere davvero dobbiamo liberarci del nostro potere soggettivo , quale contenitore di sapere ed informazioni , e fare da sponda. Riversando sull'altro quello che ci attraversa . Per me la comunicazione è un fascio di luce , e la sua velocità e' quella della luce :un click, un'istantanea . Ricordo bene nelle pagine di Doman quanto spesso intercettava nel mancato risultato al lavoro con un bambino la ripetitività e la scarsa velocità , si e' anche e soprattutto un problema di velocità . Che e' leggerezza , affidamento, affidandosi ad un compimento che ci libera nel dare , facendo semplicemente da tramite. Un abbraccio a chi mi legge .
Antonella
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25 maggio, 2017
Lavorare con le schede
Penso spesso alle schede, a fare schede, ma ancora più spesso penso all'immagine di una mamma (ma anche di un papà) intenta a mostrare le schede al proprio bambino, in attesa che la parola salga e
esca compiuta in suoni e lettere, e vorrei dire a questa mamma che io l'aspetto con lei.
Buon lavoro e buona giornata,
Antonella
esca compiuta in suoni e lettere, e vorrei dire a questa mamma che io l'aspetto con lei.
Buon lavoro e buona giornata,
Antonella
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19 maggio, 2017
Storie nuove
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26 aprile, 2017
Risposte
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02 aprile, 2017
Oggi
"Tu sai cos'è l'autismo?"
Sì.
Per questo ti ho preso per mano
e ti ho portato altrove.
Poi un giorno ci hanno detto
che potevamo tornare,
ma questo tu non lo sai.
Io , da allora, continuo a vagare
più nell'altrove che nell'ordinario
perchè ho capito
che è lì che voglio stare.
A volare, con le mani.
Antonella
Sì.
Per questo ti ho preso per mano
e ti ho portato altrove.
Poi un giorno ci hanno detto
che potevamo tornare,
ma questo tu non lo sai.
Io , da allora, continuo a vagare
più nell'altrove che nell'ordinario
perchè ho capito
che è lì che voglio stare.
A volare, con le mani.
Antonella
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2 Aprile 2017
2 Aprile , giornata mondiale dell'autismo,
le cose da dire possono essere tante:
che l'autismo non è una festa,
ma il bambino in sè lo è;
che c'è ancora un mare da scoprire,
e ogni giorno c'è chi combatte per questo;
che il tempo a volte è il peggior nemico,
ma la speranza è più forte;
che l'autismo non è una gabbia muta,
perchè muto è solo chi non sa ascoltare;
che l'autismo è un grido d'amore che si leva fino al cielo,
per questo il suo colore è l'azzurro,
che di tutte le voci innumerevoli dentro di noi a chiedere forza e colore ai giorni,
vinca su tutte l'opportunità del giorno;
che l'autismo è tempesta,
e come per tutte le tempeste l'esito non si conosce;
che nei silenzi vuoti perchè colmi di tutto,
di battaglie vinte e di battaglie perse,
l'eco che arrivi sia sempre questo:
Non arrenderti, mai, mai, mai.
Dedico queste parole a tutte le persone coinvolte,
che combattono ogni giorno con la fiducia nell'altro
e la spada dell'amore.
Antonella
le cose da dire possono essere tante:
che l'autismo non è una festa,
ma il bambino in sè lo è;
che c'è ancora un mare da scoprire,
e ogni giorno c'è chi combatte per questo;
che il tempo a volte è il peggior nemico,
ma la speranza è più forte;
che l'autismo non è una gabbia muta,
perchè muto è solo chi non sa ascoltare;
che l'autismo è un grido d'amore che si leva fino al cielo,
per questo il suo colore è l'azzurro,
che di tutte le voci innumerevoli dentro di noi a chiedere forza e colore ai giorni,
vinca su tutte l'opportunità del giorno;
che l'autismo è tempesta,
e come per tutte le tempeste l'esito non si conosce;
che nei silenzi vuoti perchè colmi di tutto,
di battaglie vinte e di battaglie perse,
l'eco che arrivi sia sempre questo:
Non arrenderti, mai, mai, mai.
Dedico queste parole a tutte le persone coinvolte,
che combattono ogni giorno con la fiducia nell'altro
e la spada dell'amore.
Antonella
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22 marzo, 2017
Nuove schede "Animali a due zampe"
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14 marzo, 2017
Schede "Luoghi al pubblico"
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10 marzo, 2017
I segreti della mente, Infanzia, Vittorino Andreoli
“Quando negli Stati Uniti si è deciso di introdurre la
psichiatria infantile , la mia perplessità è diventata addirittura
contrapposizione netta; una disciplina che dovrebbe fondarsi su conoscenze
scientifiche, oltre che sull’esperienza clinica, per il periodo compreso tra la
nascita e il manifestarsi della pubertà. Trovo assurdo voler fissare un quadro
psichiatrico per un cervello in fase di rapido sviluppo e per una personalità
in crescita, in grado di maturare velocemente.
Il comportamento dipende certamente dalla biologia, in
questo caso una biologia in formazione, ma anche dalle esperienze e
dall’ambiente e voler definire un disturbo psichiatrico , cioè una malattia con
un quadro specifico, in un bambino è una grande violenza e anche un segno di stupidità.
Per questo sono molto prudente nell’attribuire etichette psichiatriche ai
bambini e non ho certo simpatia per quella psichiatria infantile che, a mio
avviso, crea i malati credendo di riconoscerli.”
Da “I segreti della mente” ,infanzia, Vittorino Andreoli
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23 febbraio, 2017
Nuove schede
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02 febbraio, 2017
L'uomo inventato
L’uomo inventato
Alla dimensione biologica, alla carne, si è sempre data un’enorme
importanza, il nostro carattere ma anche la nostra genialità o follia, tutto
dipende da qualche zona del cervello tanto da potere indicare esattamente l’area
responsabile di ogni manifestazione umana. Ebbene è ora di affermare con decisione
che la biologia è semplicemente la creta con cui un uomo viene impastato, ma il
come, e quindi quale uomo egli sarà, dipende dalla forma che prenderà in ogni
momento, che mai sarà fissata definitivamente. La creta non entra mai in un
forno di cottura negandole ogni possibilità di modificarla. La si può sempre
manipolare. La biologia è la materia informe che si plasma e che si può
continuamente riplasmare. “Ecco l’uomo inventato.” Ci si può inventare,
riprogettare, ricostruire. Se prendiamo un neonato e lo togliamo dalle cure
materne, che non si limitano alla nutrizione ma comprendono espressioni di
dedizione, di vero amore, e lo portiamo in un ambiente privo di stimoli e di
legami affettivi importanti, quel bambino crescerà nel corpo, ma senza sviluppo
mentale. Sarà fortemente impoverito nelle capacità di conoscenza e nell’affettività.
Se invece lo poniamo in un ambiente arricchito di stimoli e di affetti, quella
stessa biologia, al traguardo dei tre anni, darà un individuo completamente
diverso. E immaginando di inserirlo in ambienti differenti, troveremo in lui
espressioni persino opposte. Un segnale della enorme malleabilità della
biologia e della creta a cui l’abbiamo metaforicamente paragonata. In altre
parole, si formano dei circuiti che possono essere cancellati e sostituiti
dalla stessa materia e nello stesso luogo in cui spazialmente era prima
organizzata una struttura diversa. Il fatto che la biologia riporti a una
modificabilità è un principio nuovo e straordinario. Significa che ogni
comportamento può cambiare, e cambiare nel rapporto con il mondo. “Quali sono le mani che plasmano la creta?”
Le relazioni con il mondo, ed ecco ritornare l’uomo inventato. Non esiste un uomo determinato, ma l’uomo
va inventato per far esistere l’uomo che non c’è. Inizialmente dipende in
gran parte dal mondo esterno, in un processo inconsapevole, ma in seguito l’uomo
può prendere in mano la propria creta, il proprio cervello, e comporre un progetto tutto personale, che
però si realizza attraverso l’altro.
Ogni uomo può reinventare o reinventarsi. Un principio straordinario che cambia
totalmente il senso della psichiatria e della follia. Da fatale diventa
curabile e non solo da un medico, ma attraverso le relazioni in quel essere
mondo. Esiste un altro dato a sostegno
dell’idea dell’uomo plasmabile e plasmabile sempre: le cellule staminali. Si
tratta di cellule embrionali che possono specializzarsi in ogni direzione .Le
staminali sono totipotenti e si specializzano a seconda della sede in cui sono
poste: nel fegato o nel cervello e magari esattamente nella sede di una lesione
dove ricostituiranno proprio le cellule mancanti perché distrutte. Dentro di
noi ci sono cellule embrionali che hanno la capacità di crescere in modi
diversi, basta relazionarle con il mondo dei rispettivi organi. Potenzialità. Che
l’organismo abbia la possibilità di autogenerare parti andate in avaria o
consumate, mostra proprio la capacità di ricrearsi, di reinventarsi. E’
stupendo.
Dialogo tra uno pichiatra e il suo paziente, Vittorino Andreoli
Si può lavorare al bambino, non all'autismo. L'autismo c'è , è una presenza, ma è soltanto stimolando l'uomo che è nel bambino, che remiamo contro l'autismo, abbattiamo barriere e sconfiniamo nel bambino, senza passi indietro, solo in avanti, crescendo insieme. La figura dell'altro (genitoriale) è l'essenziale nei primi anni di vita del bambino , l'altro deve sostituirsi al bambino con le sue mancanze e dare spazio a quello che manca,portarlo alla luce, nelle azioni quotidiane attraverso gli stimoli e il gioco, tu devi essere l'altro, finchè questo comportamento non inizierà ad invertirsi e a rendere ad ognuno il proprio spazio.
Antonella