30 dicembre, 2014

Tronchetto di Natale


Tronchetto di Natale                              *** Ricetta eseguita con Bimby

Ingredienti impasto: 100 gr. di zucchero, 125 gr.di farina*data la scarsità di farina utilizzata si può sostituire con farina di riso e ottenere una versione senza glutine,4 uova, ½ bustina di lievito in polvere,scorza gialla                     di limone.

crema: 500 gr.di latte,100 gr.di zucchero,50 gr.di farina, 2 uova,vanilina

farcitura: 500 gr.di panna liquida,zucchero velo,cacao amaro q.b.

Inserire nel boccale zucchero,scorza di limone:portare a vel.turbo per un minuto.

Aggiungere uova e farina,un minuto vel.5. Unire il lievito:10 sec.vel.4

Stendere su una placca da forno un foglio di carta da forno e versare il composto allargandolo fino a coprire tutta la superficie.Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti. Sfornare il pan di spagna ,ricoprirlo con un altro foglio di carta da forno e arrotolarlo.

Preparare la crema e versarla ancora calda sul pan di spagna steso. Arrotolarlo nuovamente ,avvolgerlo in carta stagnola o la stessa carta da forno e metterlo a raffreddare in frigo.

Preparare la panna montata: posizionare la farfalla nel boccale ben freddo,e montare vel.2-3 per 45 sec.la panna liquida con due cucchiai di zucchero velo.Decorare il tronchetto ottenuto con la panna montata e spolverizzare a piacere con il cacao amaro.

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24 dicembre, 2014

A Glenn Doman


A Glenn Doman, quel piccolo fiocco di neve dorato. 

Non ti ho mai incontrato di persona, ma ti rivedo nel Babbo Natale di tutti i bambini e per questo continuo a cercarti.

Tu rappresenti nelle fattezze e nell’ideale un grande Babbo Natale che vigila e protegge la crescita dell’uomo, come un vero padre.

Senza appartenenza,senza razza,senza tempo.

Nel sempre del per sempre delle cose.

A te , anche oggi va il mio pensiero, alla nascita della nuova vita che c’è in ogni giorno.

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Santo Natale


C’è un tempo per uscire e un tempo per stare dentro alle cose.

Tutto il tempo per ascoltare con il cuore e un tempo in cui il cuore chiede di essere ascoltato.

Le illustrazioni e le parole di questo libro ,segnano per me indelebilmente l’immagine del Natale,del Santo Natale,e ne celano lo spirito .

Che sia Natale nel cuore,

Buon Natale a tutti!

Antonella
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04 dicembre, 2014

Autismo

Autismo
Se l'autismo è una presenza che limita il bambino, il bambino è quella presenza più infinite opportunità.
Opportunità che dipendono dalla vita e dallo spazio che sapremo dargli noi.
Dall'opportunità che sapremo dare alle opportunità, che come tutte le cose,diventano tali solo se concediamo loro fiducia e tempo, noi stessi,insomma.
Sto sempre da quella parte, aveva ragione Doman, nel dire di dare ai propri figli l'opportunità di una crescita sana, sia in presenza di difficoltà patologiche che non.
Non sto dalla parte dell'autismo,ma del cervello.
Ma per stare dalla parte del cervello , che è il contenitore delle potenzialità,infinite, non solo delle difficoltà, limitate, occorre stare a fianco dell'autismo, anzi per mano a lui e rinunciare ,noi genitori,a essere altro per un po' di tempo, il tempo della crescita,che in genere trova la sua soglia massima,tra i 3 e 6 anni, occorre spendersi per questo,occorre essere noi l'altro, quell'"altro" simbolico che al bambino in questa fase della vita manca.
Questo crea la reciprocità.
Un bambino che non parla e non comunica, non potrà mai crearsi la reciprocità da solo,e attendendo che qualcosa sfoci in lui ,da solo, senza il nostro stragli a fianco a dargli quello di cui ha bisogno, avremmo solo perso tempo.
Credo fermamente che occorra stare con lui nelle cose, perché l'ho visto accadere, e perché nel "simbolico" che manca al bambino con difficoltà di comunicazione e nel "simbolico" che è l'uomo e il suo linguaggio, continuo a trovare tutta la coerenza e il senso per fare.
Crescere è un cammino, e un cammino , purchè impervio e tortuoso che sia, non potrà mai essere un punto fermo, qualsiasi cosa avvenga ci troverà svegli, e questo resta ancora oggi l'unico rischio che mi fa sentire viva.
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Immagini

Lo vedi:un fungo.
Ma per sapere che è un fungo devi riconoscerlo,
associarlo all'immagine mentale,
categorizzarlo per nome di appartenenza,
identificarlo, cioè letteralmente dare identità alle cose.
Solo così quella cosa è.
Tutto questo lavoro delle immagini per categorie potrebbe anche restare una cosa a sé, se non fosse che l'uomo è un essere simbolico, in quanto riceve dagli altri gli elementi necessari per vivere, e utilizza un linguaggio al fine di riconoscersi nel comunicare.
Ma ricordiamoci sempre che  il linguaggio è astratto, è un codice univoco  che l'uomo si è dato,  ma la mente vede per immagini, è come una macchina fotografica, un flash di istantanee, continue, e per poter riconoscere ,quindi dare identità,devo dare nome: dopo l'immagine viene il nome.
Questo processo finale è incontrollabile,mentre sul primo punto ,associazione immagine e parola, ci posso sempre lavorare.
Questo è il bello.
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