27 dicembre, 2011

Linea della Normalità

L'individuo umano è un'unità.Quest'unità deve essere costruita e fissata attraverso esperienze attive sull'ambiente,stimolate dalla natura.
Gli sviluppi embrionali che si sono compiuti da 0 a 3 anni,devono ora agire tutti insieme e organizzarsi al servizio della personalità.
Ciò avviene quando nel periodo successivo,da 3 a 6 anni ,la mano lavora e la mente è guida nel lavoro.Se le circostanze esterne non permettono questa integrazione,le energie continuano a spingere quelle formazioni parziali che vengono a svolgersi in modo disorganizzato,deviando dal loro fine.
La mano si muove senza scopo,la mente divaga lontana dalla realtà,il linguaggio cerca compiacenze in se stesso,il corpo si muove senza ordine.
E queste energie separate che mai trovano soddisfacimento,danno luogo a innumerevoli combinazioni di sviluppi errati,deviati,origini di conflitti e turbamenti.
Tali deviazioni non sono da attribuirsi a difetti della personalità,ma devono essere interpretate come conseguenza di una mancata organizzazione della personalità.
Sono apparenze effimere;tuttavia incorreggibili in se stesse perchè si possono correggere solo quando tutte le attività concorrono al loro fine.
Ma quando l'ambiente richiama con le sue attrattive o offre motivi per un'attività costruttiva,allora ecco che tutte le energie si concentrano e le deviazioni scompaiono. Appare allora un tipo unico di bambino ,"un nuovo bambino",la "personalità" cioè,del bambino,che è riuscita a costruirsi normalmente.
Quando i bambini possono concentrarsi ,è evidente la perdita di tanti difetti superficiali che non è opera di un adulto ,ma del bambino stesso,ed allora la normalità è raggiunta.
Questa è l'esperienza più importante del nostro lavoro.
Il lavoro esercitato dalla mano sugli oggetti,accompagnato da concentrazione mentale porta al processo di "normalizzazione".

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