02 giugno, 2017

Velocità della comunicazione

Velocità della comunicazione
A mio parere , la velocità nel trasmettere l'apprendimento al comunicare e' essenziale .
Mi spiego meglio , occorre trasmettere all'altro "la comunicazione " in formato immagine , in formato immagine+parola, in formato parola velocemente , molto velocemente .
Il problema del trasmettere la comunicazione spesso risiede proprio nella velocità , la lentezza con cui passiamo le informazioni , e' un problema . Se io le trasmetto all'altro lentamente le trattengo , la comunicazione salta , mentre e' un altro modo ( e un altro mondo ) farle mie ( le informazioni , i bit , le immagini , le immagini +parole, le parole) e inviarle semplicemte all'altro , e la velocità e' quella del passaggio , la velocità della luce , che  è la stessa velocità dell'amore . Intendo dire che per trasmettere davvero dobbiamo liberarci del nostro potere soggettivo , quale contenitore di sapere ed informazioni , e fare da sponda.  Riversando sull'altro quello che ci attraversa . Per me la comunicazione è un fascio di luce , e la sua velocità e' quella della luce :un click, un'istantanea . Ricordo bene nelle pagine di Doman quanto spesso intercettava nel mancato risultato al lavoro con un bambino la ripetitività e la scarsa velocità  , si e' anche e soprattutto un problema di velocità . Che e' leggerezza , affidamento, affidandosi ad un compimento che ci libera nel dare , facendo semplicemente da tramite. Un abbraccio a chi mi legge .
Antonella
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25 maggio, 2017

Lavorare con le schede

Penso spesso alle schede, a fare schede, ma ancora più spesso penso all'immagine di una mamma (ma anche di un papà) intenta a mostrare le schede al proprio bambino, in attesa che la parola salga e
esca compiuta in suoni e lettere, e vorrei dire a questa mamma che io l'aspetto con lei.
Buon lavoro e buona giornata,
Antonella
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19 maggio, 2017

26 aprile, 2017

Risposte

Ci sono persone che trovano pace nelle risposte non date,
ci sono persone che preferiscono perdersi a cercarle....

Per fortuna, a distanza di un pò di anni, posso dire : "per fortuna che esistono tutte e due".
Perchè se avessi ricevuto risposte da altri, non avrei cercato le mie.
Antonella
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02 aprile, 2017

Oggi

"Tu sai cos'è l'autismo?"
Sì.
Per questo ti ho preso per mano
e ti ho portato altrove.
Poi un giorno ci hanno detto
che potevamo tornare,
ma questo tu non lo sai.
Io , da allora, continuo a vagare
più nell'altrove che nell'ordinario
perchè ho capito
che è lì che voglio stare.
A volare, con le mani.

Antonella
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2 Aprile 2017

2 Aprile , giornata mondiale dell'autismo,
le cose da dire possono essere tante:
che l'autismo non è una festa,
ma il bambino in sè lo è;
che c'è ancora un mare da scoprire,
e ogni giorno c'è chi combatte per questo;
che il tempo a volte è il peggior nemico,
ma la speranza è più forte;
che l'autismo non è una gabbia muta,
perchè muto è solo chi non sa ascoltare;
che l'autismo è un grido d'amore che si leva fino al cielo,
per questo il suo colore è l'azzurro,
che di tutte le voci innumerevoli dentro di noi a chiedere forza e colore ai giorni,
vinca su tutte l'opportunità del giorno;
che l'autismo è tempesta,
e come per tutte le tempeste l'esito non si conosce;
che nei silenzi vuoti perchè colmi di tutto,
di battaglie vinte e di battaglie perse,
l'eco che arrivi sia sempre questo:
Non arrenderti, mai, mai, mai.

Dedico queste parole a tutte le persone coinvolte,
che combattono ogni giorno con la fiducia nell'altro
e la spada dell'amore.

Antonella

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22 marzo, 2017

Nuove schede "Animali a due zampe"

Nuove schede "Animali a due zampe"
perchè funzionano
e perchè ci credo.
Buon divertimento e buon lavoro,
Antonella
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10 marzo, 2017

I segreti della mente, Infanzia, Vittorino Andreoli

I segreti della mente, Infanzia, Vittorino Andreoli
“Quando negli Stati Uniti si è deciso di introdurre la psichiatria infantile , la mia perplessità è diventata addirittura contrapposizione netta; una disciplina che dovrebbe fondarsi su conoscenze scientifiche, oltre che sull’esperienza clinica, per il periodo compreso tra la nascita e il manifestarsi della pubertà. Trovo assurdo voler fissare un quadro psichiatrico per un cervello in fase di rapido sviluppo e per una personalità in crescita, in grado di maturare velocemente.
Il comportamento dipende certamente dalla biologia, in questo caso una biologia in formazione, ma anche dalle esperienze e dall’ambiente e voler definire un disturbo psichiatrico , cioè una malattia con un quadro specifico, in un bambino è una grande violenza e anche un segno di stupidità. Per questo sono molto prudente nell’attribuire etichette psichiatriche ai bambini e non ho certo simpatia per quella psichiatria infantile che, a mio avviso, crea i malati credendo di riconoscerli.”

Da “I segreti della mente” ,infanzia, Vittorino Andreoli
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23 febbraio, 2017

Nuove schede

Si lavora alle nuove schede:
Luoghi al pubblico
animali a due zampe
animali a quattro zampe
uccelli migratori
quantità
...........................
si lavora di fantasia e si collabora alla realtà.
Buona giornata!
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02 febbraio, 2017

L'uomo inventato

L'uomo inventato

L’uomo inventato
Alla dimensione biologica, alla carne, si è sempre data un’enorme importanza, il nostro carattere ma anche la nostra genialità o follia, tutto dipende da qualche zona del cervello tanto da potere indicare esattamente l’area responsabile di ogni manifestazione umana. Ebbene è ora di affermare con decisione che la biologia è semplicemente la creta con cui un uomo viene impastato, ma il come, e quindi quale uomo egli sarà, dipende dalla forma che prenderà in ogni momento, che mai sarà fissata definitivamente. La creta non entra mai in un forno di cottura negandole ogni possibilità di modificarla. La si può sempre manipolare. La biologia è la materia informe che si plasma e che si può continuamente riplasmare. “Ecco l’uomo inventato.” Ci si può inventare, riprogettare, ricostruire. Se prendiamo un neonato e lo togliamo dalle cure materne, che non si limitano alla nutrizione ma comprendono espressioni di dedizione, di vero amore, e lo portiamo in un ambiente privo di stimoli e di legami affettivi importanti, quel bambino crescerà nel corpo, ma senza sviluppo mentale. Sarà fortemente impoverito nelle capacità di conoscenza e nell’affettività. Se invece lo poniamo in un ambiente arricchito di stimoli e di affetti, quella stessa biologia, al traguardo dei tre anni, darà un individuo completamente diverso. E immaginando di inserirlo in ambienti differenti, troveremo in lui espressioni persino opposte. Un segnale della enorme malleabilità della biologia e della creta a cui l’abbiamo metaforicamente paragonata. In altre parole, si formano dei circuiti che possono essere cancellati e sostituiti dalla stessa materia e nello stesso luogo in cui spazialmente era prima organizzata una struttura diversa. Il fatto che la biologia riporti a una modificabilità è un principio nuovo e straordinario. Significa che ogni comportamento può cambiare, e cambiare nel rapporto con il mondo. “Quali sono le mani che plasmano la creta?” Le relazioni con il mondo, ed ecco ritornare l’uomo inventato. Non esiste un uomo determinato, ma l’uomo va inventato per far esistere l’uomo che non c’è. Inizialmente dipende in gran parte dal mondo esterno, in un processo inconsapevole, ma in seguito l’uomo può prendere in mano la propria creta, il proprio cervello, e comporre un progetto tutto personale, che però si realizza attraverso l’altro. Ogni uomo può reinventare o reinventarsi. Un principio straordinario che cambia totalmente il senso della psichiatria e della follia. Da fatale diventa curabile e non solo da un medico, ma attraverso le relazioni in quel essere mondo.  Esiste un altro dato a sostegno dell’idea dell’uomo plasmabile e plasmabile sempre: le cellule staminali. Si tratta di cellule embrionali che possono specializzarsi in ogni direzione .Le staminali sono totipotenti e si specializzano a seconda della sede in cui sono poste: nel fegato o nel cervello e magari esattamente nella sede di una lesione dove ricostituiranno proprio le cellule mancanti perché distrutte. Dentro di noi ci sono cellule embrionali che hanno la capacità di crescere in modi diversi, basta relazionarle con il mondo dei rispettivi organi. Potenzialità. Che l’organismo abbia la possibilità di autogenerare parti andate in avaria o consumate, mostra proprio la capacità di ricrearsi, di reinventarsi. E’ stupendo.
Dialogo tra uno pichiatra e il suo paziente, Vittorino Andreoli

Si può lavorare al bambino, non all'autismo. L'autismo c'è , è una presenza, ma è soltanto stimolando l'uomo che è nel bambino, che remiamo contro l'autismo, abbattiamo barriere e sconfiniamo nel bambino, senza passi indietro, solo in avanti, crescendo insieme. La figura dell'altro (genitoriale) è l'essenziale nei primi anni di vita del bambino , l'altro deve sostituirsi al bambino con le sue mancanze e dare spazio a quello che manca,portarlo alla luce, nelle azioni quotidiane attraverso gli stimoli e il gioco,  tu devi essere l'altro, finchè questo comportamento non inizierà ad invertirsi e a rendere ad ognuno il proprio spazio. 
Antonella


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06 dicembre, 2016

Nuove schede Strumenti Musicali


Nuove schede:Strumenti musicali. Vorrei riuscire a fare anche qualche bit d'intelligenza ,(immagini +informazioni sintetiche di tipo enciclopedico-ma originali e curiose) al più presto....
Fatene buon uso!
Buon lavoro e buon divertimento=apprendimento!
Antonella

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21 novembre, 2016

Letture


"La prima ad accorgersene fu la maestra Lucia. Silvio non amava le stesse cose che amavano i suoi compagni. Silvio amava la luce".

"Avevano capito :Silvio non comprendeva le parole ma comprendeva le immagini".

"Quando Linda mi raccontò soddisfatta la buona riuscita dell'operazione , mi vennero in mente situazioni in cui comportamenti non altrettanto virtuosi e una mancanza di coordinamento avevano determinato disorientamento nel bambino, allungando i tempi del suo sereno inserimento a scuola. Senza l'acqua e un terreno concimato, nessun seme può diventare una pianta. O, almeno, una pianta capace di esprimere le proprie potenzialità".
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18 novembre, 2016

Il cervello

Il cervello
Lo studio del cervello intero, osservato nella sua complessità.
Il Professor G.Moruzzi dell'Università di Pisa, si occupava dei processi della visione e voleva capire se il riconoscimento dell'immagine di un oggetto che si imprime sulla retina e termina nella parte occipitale del cervello avvenisse meccanicamente o vi influisse anche l'apprendimento, legato,pertanto,all'esperienza di ciascuno. A seguito di esperimenti , il Prof. Moruzzi si rese conto che la visione costruiva il cervello in maniera diversa a seconda della percezione, evidenziando in maniera incontestabile che la struttura del cervello si modificava: non era simile a un cristallo.
Questa acquisizione fornì la base scientifica all'asserzione che il nostro cervello dipende sì dai geni, ma anche dalle esperienze.
All'interno di questo filone di ricerca si distingue un altro grande nome, quello di E. Kandel, biologo.
Egli riuscì a dimostrare che ciò che si definiva apprendimento era leggibile nel cervello come una serie di operazioni chimiche. E per questo ottenne il Premio Nobel.
Era, quindi, chiaro che l'ambiente e le esperienze modificavano il cervello.
Nello stesso ambito c'erano state altre ricerche stupende: quelle di K. Lorenz tra le varie, zoologo.
Trasportato il suo significato nell'uomo, si implica che in parte il nostro cervello è fissato deterministicamente , ma in parte è plastico, rimane capace di modificarsi a seconda degli stimoli e delle esperienze. Si chiarì che nel nostro cervello  sono presenti specifiche zone che rimangono reattive all'esperienza per tutta la vita e la loro effettiva modificazione dipende esclusivamente della esperienza del singolo.

Tratto da " I miei matti, ricordi e storie di un medico della mente", Vittorino Andreoli, Rizzoli.
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03 novembre, 2016

Nuove schede italiano-inglese Lo Spazio esterno


Sono attive nuove schede italiano-inglese:Lo spazio esterno.
Mi scuso per alcune parti del sito non disponibili,perchè in lavorazione!
Un arrivederci a presto,
Antonella.
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