21 luglio, 2012

Soggettività


La vita è un palcoscenico.
Possiamo solo interpretare gli eventi,e con il nostro comportarmento scegliere di essere attori o comparse.
Il gioco ,deve essere come un palcoscenico ,dove gli attori si calano nelle loro parti e riescono ad attingere dal sè solo calandosi,sempre più in profondità.E' questo il lavoro del gioco,la nostra abilità deve essere quella di  "condottieri del cuore" pronti ad accompagnare il bambino nel viaggio della fantasia,per identificarlo attraverso il nostro sguardo e l'accompagnamento della nostra voce,del nostro corpo, nel Soggetto,perchè non puoi calarti in nessuna parte se prima non sei Soggetto; e  poi passare alla fase successiva che è identificazione dell'Altro,cioè noi. Da qui nasce l'esigenza del linguaggio,che è un'esigenza sociale,altrimenti senza questa identificazione del Soggetto il bambino spesso parla ,ma per il puro piacere del godimento personale,quindi con ecolalie,spezzati di pubblicità.....non ha nessuna esigenza di un contesto sociale,perchè appunto non ci può essere l'Altro se prima non c'è il Sè Soggetto. Il Soggetto,la nostra Mente,ha bisogno di identificarsi in Simbologie,ecco il segreto delle Immagini,che sono fatti,e evocano nella Mente un ricordo,creano una esperienza e permettono di stabilire quel contatto essenziale con il mondo esterno,di venir fuori,di trovare la chiave........
Questo fa parte della natura primordiale dell'uomo,pensiamo agli Egizi,alla loro scrittura fatta di simboli ,ai primitivi,con i loro graffiti nella caverne,alla nascita della comunicazione,perchè non ci può essere linguaggio senza comunicazione.
E allora qualcosa inizierà a divenire,quel qualcosa che prima non c'era,ma che ora prende forma e cresce,inarrestabile,perchè ricordiamoci che il Cervello dove risiede la Mente è l'unico oggetto che più cose contiene e più può contenerne.................................
Antonella.

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