Il linguaggio del bambino autistico in genere rimane qualcosa di chiuso,"si intende da solo",l'Altro a livello simbolico rimane escluso dal suo mondo.
La sua parola non gli serve a dire,ma a godere.
Non c'è distinzione tra il soggetto e l'Altro,non c'è dialettica,ma ripetizione,c'è ecolalia.
Occuparsi di un bambino significa normalmente pensare a quello che secondo noi potrebbe essergli utile,a quello che desideriamo per lui. Ma in questo modo,inevitabilmente,situiamo il bambino in una posizione d'oggetto,sappiamo per lui,ci sostituiamo a lui.
Per questo nel caso del bambino autistico,più ce ne occupiamo,cioè più cerchiamo di spingerci in una qualunque direzione,più egli manifesta la tendenza a chiudersi.
C'è questo esempio,secondo me,illuminante:
Peter,un bambino autistico di 5 anni che non parlava,testimonianza dell'autore.
Invitato a partecipare al gruppo di bambini ,si nascondeva sotto il tavolo.E quando la psicologa si felicitava con gli altri bambini perchè anche Peter ,per la prima volta,partecipava,egli rispondeva seccamente:"no".
Tutti pensavano che fosse finalmente uscito dal suo mutismo,ma invece per un altro anno non disse più niente,nonostante tutte le terapie tentate con lui.
Una mattina un'infermiera coreana molto gentile ,che faceva la notte nel reparto,li informò che Peter con lei parlava per chiederle dell'acqua o dei biscotti.Tutti furono molto sorpresi e anche un pò offesi del successo terapeutico e ,alla domanda cosa mai dicesse ai bambini,appresero che lei non parlava più di tanto con loro:li accompagnava a letto,augurava la buona notte,e parlando a voce bassa,suggeriva loro che era il momento di dormire. Peter aveva cominciato così a fare le sue richieste.
Il caso emblematico dimostra come l'infermiera,che non voleva niente di particolare ma era molto dolce con i bambini,avesse ottenuto che Peter parlasse.
Ha ottenuto quello che tuttti desideravamo:non esercitava alcuna pressione su di lui,si dimostrava distrattamente attenta,non domandava niente e rispondeva solo a quello che Peter chiedeva!
La cura del bambino autistico,Martin Egge,Casa Editrice Astrolabio