Il periodo dai 7 ai 12 anni è contrassegnato dal passaggio da un piano sensoriale e concreto al piano dell'astrazione e
dell'intellettualizzazione.
Alla curiosità cognitiva e all'attività manipolativa caratteristiche dell'infanzia ,il fanciullo ora è in grado di aggiungere la capacità
di lavorare partendo dall'osservazione dell'ambiente che lo circonda,la capacità di porsi e porre domande,di cercare risposte; egli non si accontenta
più di recepire i fatti :cerca di conoscerne le cause.Di qui la necessità di incoraggiare e favorire in lui l'esplorazione della realtà nel contatto con la natura (le uscite) e l'importanza di offrirgli gli elementi
per una rappresentazione d'insieme dell'universo,facendo leva su un insegnamento in grado di attivare l'immaginazione,considerata "la grande potenza di questa età".
E' necessario fornire al bambino la possibilità di scoprire il rapporto tra le parti,piuttosto che la conoscenza dei dettagli.
Apportare nozioni staccate significa apportare confusione; è necessario poter determinare il legame che esiste tra di esse,e quando si sia stabilita la correlazione
tra le nozioni ormai collegate l'una all'altra,anche il rapporto fra i particolari stessi apparirà chiaro.
La mente allora sarà soddidfatta e sorgerà il desiderio di proseguire nella ricerca.
Educazione Cosmica- E' la risposta educativa per eccellenza ai bisogni del secondo piano di sviluppo.
Ad esempio argomenti come l'acqua,la chimica,offrono opportunità esemplari per il bambino,sia per le dimostrazioni didattiche sia per la capacità di aderire con
intelligenza ed acutezza al mondo psicologico del bambino.
Non si può ottenere sviluppo se si lascia il bambino nell'ambiente dei primi anni.
Tra le varie realtà ,bisogna che egli si renda conto di ciò che deve rappresentare il denaro,che è sempre il risultato del lavoro degli uomini;esso deve rimanere
sempre e soltanto un mezzo.
Il mondo dell'educazione è una specie di isola dove gli individui,avulsi dal mondo,si preparano alla vita rimanendone estranei.
Le reazioni ad un ambiente che risponde in maniera inadeguata alle esigenze psicologiche del bambino sono definite deviazioni rispetto a caratteri considerati
normali.Nei casi più gravi ,l'inadeguatezza dell'ambiente può dar luogo a vere e proprie fughe dalla realtà o a barriere psichiche,anomalie.
Un'educazione che consiste nel correggere il bambino,o nel fargli accettare la soppressione di ciò che costituisce la sua vera esistenza,è un'educazione che
induce il bambino a sviluppare le anomalie.
Al contrario si introduce il concetto di normalizzazione quando l'individuo viene a contatto con un ambiente che risponde a requisiti psicologici e pedagogici
funzionali alle esigenze di apprendimento proprie del particolare periodo evolutivo attraversato,e si manifesta con una modificazione comportamentale così evidente
da far affermare che certe caratteristiche scompaiono,mentre altre,ad esse contrapposte,prendono il loro posto.
Quando il bambino ci mostra sbalzi di carattere diciamo che è "cattivo" e lo puniamo,ma il più delle volte ignoriamo il motivo della sua cattiveria.
In realtà il bambino ci dimostra,con la sua condotta,i suoi bisogni,il suo vero sè;proprio per sottrarsi all'ambiente chiuso non va più volentieri a scuola;prederisce
andare a catturare rane o a giocare in strada.
Questi fatti apparentemente insignificanti rilevano invece nel bambino il bisogno di estendere i limiti del campo d'azione in cui si è mosso finora.
Quando il bambino è messo in condizioni favorevoli rispetto all'ambiente,alla vita sociale,egli manifesta un'attività straordinaria.
La sua intelligenza ci sorprende ,piochè tutte le sue facoltà lavorano insieme,come avviene normalmente nell'uomo.
Non si tratta più di modificare i propri modelli educativi,è proprio un problema vitale quello che si pone.C'è un esempio che secondo me è illuminante:la ragnatela che occupa uno spazio assai più vasto dell'animale stesso.Questa tela rappresenta il suo campo d'azione;il ragno secerne un filo che unisce due rami,poi intesse i raggi.
Se i punti d'appoggio sono vicini,la tela sarà piccola;più sono lontani gli uni dagli altri,più la tela sarà grande.
Similmente a questa tela,la mente del bambino è costruita secondo un piano esatto,e questa costruzione astratta gli permette di cogliere ciò che passa
nel suo campo,fuori della sua portata iniziale.
A seconda della complessità del mondo culturale in cui il bambino vive,la sua tela sarà più o meno vasta e gli permetterà di raggiungere un maggiore o minore
numero di obiettivi.Ecco perchè noi dobbiamo rispettare questa costruzione interiore e le sue manifestazioni che ,talvolta,possono sembrarci inutili.
Questa costruzione è necessaria.
E' grazie a questo lavoro che il bambino allarga il suo campo psichico e ,di conseguenza,la sua capacità ricettiva.
La scuola,e la famiglia,si possono considerare secondo due punti di vista: luoghi per impartire l'istruzione,per crescere,o come FASE DI PREPARAZIONE ALLA VITA.
In quest'ultimo caso devono soddisfare TUTTI i bisogni della vita.
La concezione dello sviluppo del bambino si basa quindi su un'interazione COSTRUTTIVA con l'ambiente,tramite la quale il bambino conquista attivamente le proprie
competenze.Il bambino COSTRUISCE non che "si sviluppa":egli costruisce se stesso attraverso l'azione attiva condotta sull'ambiente e nell'ambiente,guidato
dalle sue potenzialità del momento.
Al bambino in questa fase cominciano a interessarlo ,più degli oggetti,le azioni compiute dagli uomini.
E' necessario da parte dell'adulto dire solo la verità e non tutta la verità,dire poco,il necessario e sufficiente ma fare avvertire la sicurezza
dell'adulto al bambino.
E' essenziale per lui,in tutti i periodi della sua vita,disporre di attività proprie,al fine di conservare un equilibrio tra azione e pensiero.
In effetti ,il suo pensiero tenderebbe a perdersi nell'astrazione,così come il bambino piccolo si perdeva nei vaneggiamenti del mondo fantastico.
Al bambino piccoli fornivamo degli oggetti determinati in un ambiente preparato per lui,egli acquisiva la propria indipendenza attraverso i suoi sforzi personali
e la sua attività gli conferiva dignità.
La sua esperienza personale gli forniva le risposte esatte.
IL RUOLO DELL'EDUCAZIONE CONSISTE NELL'INTERESSARE PROFONDAMENTE IL BAMBINO AD UN'ATTIVITA' ESTERNA A CUI EGLI POSSA DEDICARE TUTTE LE SUE CAPACITA'.
SI TRATTA DI AIUTARLO A CONQUISTARE LA LIBERTA' E L'INDIPENDENZA INTERESSANDOLO A UNA REALTA' CHE IN SEGUITO LA SUA ATTIVITA' GLI FARA' SCOPRIRE.
E QUESTO E',PER LUI,IL MEZZO PER AFFRANCARSI DALL'ADULTO.Qualcosa è cambiato nel suo corpo,prima di tutto i denti e i capelli.Insegnamoli l'igiene dei denti e dei capelli.
Poi i piedi e le gambe:il bambino di sette anni ha gambe robuste,e cerca di fuggire dagli ambienti chiusi;invece di chiudergli le porte,prepariamogli
dei buoni piedi.
Egli capisce che ,se "uscire"comporta una attivtà,è necessaria anzitutto l'acquisizione di conoscenze e di oggetti.
Bisogna portare con sè meno bagaglio possibile e ,di conseguenza "scegliere".
Non bisogna limitarsi a considerare l'uscita come un semplice servizio igienico,ma come esperienza,come mezzo per far vivere al bambino le sue conquiste.
PERCHE' EGLI PROGREDISCA RAPIDAMENTE,BISOGNA CHE LA VITA PRATICA E LA VITA SOCIALE SIANO STRETTAMENTE MESCOLATE ALLA CULTURA.
SI DICE IN GENERE CHE IL BAMBINO HA GIA'' TROPPO DA FARE PERCHE' SI POSSANO INTRODURRE NEL SUO ORARIO DELLE ATTIVITA' DI ORDINE PRATICO.
E' UN ERRORE.
E' MOLTO PIU' FATICOSO USARE SOLO LA META' DELLE FACOLTA' DI CUI LA NATURA CI HA DOTATI.
E' COME SE UNO VOLESSE CAMMINARE CON UN SOLO PIEDE ....
L'educazione ha quindi la possibilità di risolvere il problema nel suo stesso attuarsi,cercandone la soluzione attraverso l'azione.
Dal momento che non si cammina solo con i propri piedi,bisogna anche facilitare l'andatura....
COSì COME QUANDO VOGLIAMO RAGGIUNGERE LA VETTA DI UN MONTE ,SE LA NOSTRA SOLA PREOCCUPAZIONE FOSSE QUELLA DI POSARE ATTENTAMENTE UN PIEDE AVANTI ALL'ALTRO,
LA STANCHEZZA PRENDEREBBE IL SOPRAVVENTO E NON RAGGIUNGEREMMO IL NOSTRO SCOPO.
MA SE CAMMINIAMO IN GRUPPO E SALENDO GODIAMO DEL PANORAMA MERAVIGLIOSO CHE A MANO A MANO SCOPRIAMO ,RAGGIUNGIAMO SENZA FATICA LA CIMA ED ABBIAMO OTTENUTO
GIOIA E SALUTE.
DATE AL BAMBINO LA COSCIENZA DELLA PROPRIA DIGNITA' ,SI SENTIRA' LIBERO E LO SFORZO NON GLI PESERA' PIU'.